La Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto si estende per una superficie di 1.114 ettari, di cui 864 (il 77%) sono occupati da coltivazioni agrarie. Ciò evidenzia come sia rilevante la vocazione agricola dell’area protetta. Alla nascita del Consorzio di Gestione, nel 2001, la percentuale di agricoltura biologica nell’area era pari a zero. Per questo motivo, l’ente ha messo a punto un sistema premiante affinché i coltivatori si convertissero alla pratica sostenibile. E’ nato così il progetto ORO DEL PARCO che prevede l’assegnazione di un marchio a chi produce all’interno dei terreni agricoli della Riserva utilizzando il metodo biologico. Questo ha innescato comportamenti virtuosi nell’adozione di metodi di produzione e trasformazioni eco compatibili con un minore impatto ambientale, un miglioramento qualitativo del prodotto, garanzia di tracciabilità del prodotto finale con indicazione dei produttori e trasformatori coinvolti, una maggiore remunerazione del prodotto rispetto ai prezzi di mercato. Il progetto vuole dimostrare agli altri agricoltori, in maniera chiara ed inequivocabile, che produrre nel rispetto delle risorse ambientali all'interno di un'area protetta è conveniente per la salute, l'economia, l'ambiente e la qualità della vita. Attualmente la percentuale di coltivazioni bio presenti nell’area protetta è pari al 30% rispetto al totale. In questi terreni crescono numerose coltivazioni, tra le più note ci sono la vigna, una delle poche che si annoverano nello scenario bio italiano, gli ulivi che regalano l’olio extravergine ed il pomodoro Fiaschetto. Occupando la superfice maggiore delle aree coltivate all’interno della Riserva, gli oliveti storici di Torre Guaceto caratterizzano una superficie di 260 ettari e ricadono in un’area omogenea e ben definita, corrispondente alle ultime pendici della zona collinare murgiana. Le piante secolari di ulivo presenti in Riserva appartengono alla varietà Ogliarola Salentina e Cellina di Nardò. L’area, invece, ricade nel comprensorio dell’olio extravergine di oliva “DOP Collina di Brindisi”. I motivi che esaltano la qualità dell’olio bio qui prodotto vanno attribuiti alle varietà coltivate, al clima ideale, e alla struttura del terreno collinare e calcareo, tipicità che consentono di ricavare un prodotto a bassissimo grado di acidità.