Consorzio di gestione di Torre Guaceto

Consorzio di Gestione di Torre Guaceto

Sistemi anti pesca a strascico a tutela della biodiversità dell'AMP di Torre Guaceto

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Recenti rilievi effettuati nei fondali marini dell'AMP evidenziano la presenza di tracce di attività di pesca illegale, come la pesca fantasma, tracce di ancoraggio e, più drammaticamente, tracce di strascico lungo il margine esterno dell'AMP.

La pesca a strascico è uno dei metodi più distruttivi e non selettivi per catturare il pesce. È responsabile fino alla metà di tutti i pesci rigettati (cattura accessoria) nel mondo. Studi molto recenti, inoltre, evidenziano che la pesca a strascico è responsabile di stressare drammaticamente i fondali molli, provocando il rilascio di un'enorme quantità di carbonio immagazzinato, le cui quantità sono superiori all'intera CO2 scartata annualmente dall'intera aviazione. E va da sé che il tempo di recupero dell'habitat è molto lungo, a volte irreversibile.

Il progetto intende aumentare l'efficacia dell'AMP, rafforzare il pattugliamento locale e migliorare il ripristino dell'habitat locale, scoraggiando la pesca a strascico all'interno dei confini dell'AMP e proteggendo i suoi habitat vulnerabili. A tal fine, il presente progetto vuole posizionare un sistema anti-trawling, costituito da blocchi rimovibili sea-friendly* realizzati in cemento marino sostenibile (il pH è vicino a quello dell'ambiente marino), che verranno posati nei fondali morbidi . I blocchi hanno 8 rampini curvi in acciaio sulla parte superiore, con due trasversali e a due livelli diversi.
Una volta che una rete a strascico viene imprigionata dai rampini, viene strappata dai ganci anti-strascico (da 60.000 a 90.000 N, a seconda delle dimensioni della rete utilizzata). Nel caso invece i cavi di traino siano aggrovigliati, l'elevata resistenza provoca l'apertura dei ganci, lasciando il cavo e la rete liberi.

Da notare che molti studi sul campo dimostrano come queste strutture artificiali possano anche contribuire ad aumentare il recupero marino: una volta immerse nel mare, iniziano a popolarsi da organismi sessili in tempi brevissimi, garantendo così nuove aree di rifugio per molte specie marine della medio-lungo termine.

Il progetto è finanziato dalla Fondazione Blue Marine (BLU).

Fondazione Blue Marine (BLUE)
Conosciuto come BLUE, questo ente di beneficenza registrato nel Regno Unito è stato istituito nel 2010 da alcuni membri del team dietro il pluripremiato film documentario "The End of the Line". BLUE mira a ripristinare la salute dell'oceano affrontando la pesca eccessiva, uno dei maggiori problemi ambientali del mondo. BLUE è dedicato alla creazione di riserve marine, al ripristino di habitat vitali e alla creazione di modelli di pesca sostenibile. La missione di BLUE è vedere il 30% degli oceani del mondo sotto protezione efficace entro il 2030. www.bluemarinefoundation.com

 

Finanziato da: BLUE MARINE FOUNDATION
Data di inizio del progetto: 01-03-2022
Data fine del progetto: 28-02-2023
Importo: 50.000,00 €

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0831990882